2.7.07

Vita

Quando dalle tenebre dell’'errore
Con parole d'’ardente persuasione
Io trassi la tua anima caduta
E piena di profonda sofferenza,
Torcendoti le mani, tu esecrasti
Il vizio che ti aveva raggirata;
E quando, castigando col ricordo
La coscienza di labile memoria,
Tu raccontavi a me tutta la storia
Di quanto era accaduto nel passato,
E poi, nascosto il viso fra le mani,
Sopraffatta da orrore e da vergogna,
Indignata, sconvolta, tu piangesti...
Eccetera, eccetera.
Da una poesia di N.A. Nekrasov

3 commenti:

Anonimo ha detto...

l'albero a cui tendevi la pargoletta mano dal verde melograno... ahahhaha te lo ricordi sabato sera

Marta ha detto...

come no ele, sabato sera in macchina alle 2.30 a recitare poesie........semo proprio fuse!!! E per recitare le poesie ho pure sbagliato strada e fatto un'inversione da suicidio come mio solito!

Marta ha detto...

A parte gli scherzi, ho messo questa poesia (tratta da Memorie del Sottosuolo) perché è bellissima, mi emoziona da morire, mi sconvolge dentro…

Il libro dell'anno

Il mio libro 2012 è "Narciso e Boccadoro".......