29.11.07

Tu non sei il tuo lavoro!!

Non sei la quantità di soldi che hai in banca!!
Non sei l'auto che guidi né il contenuto del tuo portafogli!!
Non sei i tuoi vestiti di marca!!

La pubblicità ci fa desiderare auto e vestiti, ci fa fare lavori che odiamo per comprare cazzate inutili!! Siamo i figli di mezzo della storia, senza scopo né posto!!
Non abbiamo la Grande Guerra né la Grande Depressione.
La nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita.

La televisione ci ha convinti che saremmo diventati miliardari... miti del cinema... rock star... ma non è così e lo stiamo imparando!! Ne abbiamo veramente le palle piene!!La pubblicità ci mette nell'invidiabile posizione di desiderare auto e vestiti, ma soprattutto possiamo ammazzarci in lavori che odiamo per poterci comprare idiozie che non ci servono affatto!!

Fight Club



(Non ho visto questo film, ma vorrei tanto vederlo, nel frattempo ho trovato in rete questo stralcio tratto dal film, mi è sembrato molto realistico ed attuale ed ho voluto riportarlo qui)

29 novembre

Oggi 29 novembre è il compleanno della mia amica Elena.........non potevo che aprire un post per farele TANTISSIMA AUGURI DI COMPLEANNO!!!!!!!!

25.11.07

Pessimismo

Oggi, nella pausa di studio, faccio un test. Viene fuori che sono pessimista, "bella novità" mi dico in modo ironico. Non è la prima volta che mi viene detto "sorridi alla vita e la vita ti sorriderà", beh io non ci credo!
Credo però che niente accade per caso, credo che dirmi di buttare via l'unica cosa che nella mia vita sia stata positiva, di cui sono fiera sia presunzione e non comprensione e ci vedo anche un tocco di cattiveria ed invidia (non quella sana). Non vedo perchè ci si prodiga a dare giudizi quando i giudizi non sono richiesti. Perchè dovrei manifestare un mio giudizio se questo nasce da un sentimento negativo che è in me, sia questo invidia, egocentrismo, narcisismo, ecc.?

23.11.07

La giuria

Ieri sera sono stata a teatro a vedere "La Giuria" con Alessandro Gassman. Lo spettacolo è stato bellissimo, certo vederlo dalla seconda galleria non è il massimo, contando che avevo un posto schifoso non è il massimo. Bella la trama, coinvolgente. Bello vedere questa giuria riunita che inizialmente è tutta d'accordo sulla colpevolezza dell'imputato ad eccezione di un giurato, il quale apre la via ad una lunga riflessione sulla certezza assoluta di quanto riportato in aula. Alla fine quello che conta non sarà tanto il verdetto, ma l'aver raggiunto l'idea che non si può condannare una persona per omicidio di primo grado (e quindi condannarla alla sedia elettrica) se si ha un ragionevole dubbio che i fatti non siano andati come illustrato dall'accusa. Lentamente, infatti, e grazie alla logica, alla capacità di osservazione, al soffermarsi sui dettagli i giurati si rendono conto che, in realtà, quanto affermato dall'accusa e dagli stessi testimoni fa acqua e se fosse il ragazzo accusato di omicidio ad avere ragione?

Si tutto apparentemente sembra essere contro di lui, perchè
- l'uomo del piano di sotto dice di visto scappare il ragazzo dalle scale, ma è anche vero che l'uomo del piano di sotto è vecchio e zoppicante ed è impossibile che un uomo nelle sue condizioni sia riuscito a percorrere in 15 secondi 15 metri (tragitto dalla camera alla porta di casa) dovendo aprire 2 porte chiuse,
- o la donna sulla quarantina che dice di aver visto dalla finestra della sua camera da letto il ragazzo mentre accoltellava il padre, ma vero è che la donna porta gli occhiali e al momento dell'omicidio era a letto, che si rigirava per prender sonno e chi mentre cerca di dormire indossa gli occhiali?
- il suo vicino di casa aveva sentito dire, poche ore prima dell'omicidio, "ti ammazzo" al padre. Allora solo perchè diciamo "ti ammazzo" a una persona possiamo essere ritenuti assassini, non servono forse altre prove? non è forse questa una prova indiziaria?
Ma l'apparenza inganna a volte.

Oppure parliamo del 3° giurato a cui non importa se il ragazzo sia o meno colpevole, per lui l'importante è che il ragazzo appartiene a una certa classe sociale, che deve stare al suo posto, che è scomoda e quindi da eliminare, per lui il ragazzo è colpevole per nascita. E che colpa ha lui se è nato nel posto sbagliato? l'importante non dovrebbe essere quello che ha fatto? non dovrebbe esssere giudicato per quello che ha fatto e non per dove è nato?
Prima di condannare a morte una persona non bisognerebbe avere la certezza assoluta che questo abbia commesso l'atto volontariamente? E' giusto condannare a morte qualcuno se si dubita sullo svolgimento dei fatti? E se poi si manda a morte qualcuno e ci si accorge di essersi sbagliati che si fa?

E' giusto che uno stato fissi come legge quella di non uccidere e poi sia lui stesso ad uccidere a suo volta in nome della giustizia? non è forse questo paradossale? Non dovrebbe, per primo, lo stato dare un buon esempio ai cittadini? Pensate che per un potenziale assassino la pena di morte sia un deterrente? Non credo.
Uccidere qualcuno, anche dopo un processo non è giustizia, è un omicidio commesso dallo stato. Solo Dio può decidere delle nostre vite. Nessuno di noi ha diritto di decidere della vita o della morte di un altro individuo a noi pari.

21.11.07

riflessioni sconclusionate

Riporto qui un riassunto di quanto avevo scritto nel forum di fantasticamente sulla morte del ragazzo colpito da un proiettile sparato, a quanto pare, da un poliziotto. Dato che è il Mio blog, riporto solo ciò che ho scritto io, quello che mi è stato risposto ai 3 post che avevo messo può essere letto qui

14/11/2007
Oggi, dato che mi sono alzata tardissimo e non avevo voglia di far niente, mi sono messa a fare zapping in tv e, caso strano, mi sono vista parecchi telegiornali. Ovunque la prima notizia è quella dei funerali del ragazzo morto. La mia riflessione è perchè ci occupiamo sempre prima dei morti e poi dei vivi? perchè nessuno si chiede e si preoccupa dei familiari di quel poliziotto che ha sparato? anche quella è una famiglia distrutta, anche i suoi familiari pagheranno le conseguenze (terribili) di quel gesto di cui non sono responsabili. Io credo che se quel poliziotto è un uomo con una coscienza porterà per tutta la vita dentro di sè il peso del suo gesto, anche se vivo sarà morto nell'anima (questa secondo me è la cosa peggiore di tutti, meglio essere morti fisicamente che nell'anima). Sarebbe ora che ci preoccupassimo per i vivi piuttosto che per i morti. Per loro "il dado è tratto" non possono più tornare indietro, ma chi vive deve fare i conti con la vita e con se stessi.

Quanto quella persona abbia sbagliato non sta a me deciderlo, per questo c'è il nostro sistema di giustizia, che anche se, purtroppo, funziona male, c'è e cerca di fare il proprio dovere.
Poniamo che quel poliziotto nel compiere quel gesto non abbia pensato alle conseguenze del suo gesto sui suoi. Beh che colpa hanno ora i suoi? Perchè per un attimo non ci fermiamo a pensare che soffre non solo la famiglia che ha perso un figlio/fratello, ma anche quella che è la famiglia del poliziotto? Perchè consideriamo vittima solo la prima famiglia e non anche la seconda? Non sono in fondo tutte e 2 vittime di un gesto che non hanno commesso e per il quale pagano le conseguenze?

Io invece ho provato a mettermi nei panni del ragazzo morto e mi sono detta, se fossi morta io cosa vorrei?
Vorrei non aver visto telecamere ai miei funerali, neanche fuori della chiesa, vorrei che al tg, invece di dire "c'erano anche i giocatori della lazio" avessero detto, c'erano tutte le persone che lo conoscevano, chi gli voleva bene, come i suoi amici, parenti, gli zii, i cugini, i genitori (perchè penso che per lui contassero più questi che i giocatori della lazio!). Vorrei che la mia morte non sia usata come giustificazione per violenze future, nè che il dolore dei miei cari fosse cosiderato superiore a quello degli altri, vorrei che i miei fossero consolati dal pensiero che se anche loro non mi vedono io sarei con loro, nel loro cuore, vorrei che sapessero che anche se morto sto bene, perchè mi sono ricongiunto al Padre, Dio padre. Ecco dopo tutto questo mi sono detta che però questo forse non è quello che Gabriele vorrebbe, ma che Marta vorrebbe, una Marta che crede nell'aldilà, che pensa che la morte, per quanto dolorosa e straziante per i vivi, sia un passaggio, che pensa che il dolore vada rispettato e non pesato, nè strumentalizzato.

19.11.07

Bonino: campagna per immagine donne

Bonino: campagna per immagine donne 'Ti spengo e non ti compro', partira' a inizio 2008.
(ANSA) - ROMA, 18 NOV -Le donne devono far sentire che contano, con il portafoglio chiuso e il telecomando per gli spettacoli. E' la campagna di Emma Bonino. Intervenendo a Domenica In il ministro ha detto che le donne devono tenere il portafoglio chiuso per i prodotti che le presentano come cretine, e con il telecomando per gli spettacoli in cui viene svilita l'immagine femminile. La campagna per la rivalutazione dell'immagine della donna e' 'Ti spengo e non ti compro'. Partira' i primi mesi del 2008.

(mie considerazioni)
Vogliamo far passare e trasmette un modello di donna volgare e senza cervello, che deve stare in silenzio, che vale quanto un oggetto, che quindi si può usare e poi gettare via? Perchè questo è quello che oggi la televisione italiana, e la società vuol farci credere. Purtroppo il paradosso è che sempre più spesso questa svalutazione femminile è incoraggiata proprio dalle donne invece che essere respinta con forza.

Ultimi lavori

Ecco qui l'ultimo lavoro a punto croce che ho realizzato.















17.11.07

Lavoro

Costituzione
(Principi fondamentali)
Art. 1
L Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione.

14.11.07

Emozioni

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volaree sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere.
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire.
Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere
se poi è tanto difficile morire.
E stringere le mani per fermare
qualcosa che è dentro me
ma nella mente tua non c'è...
capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni, tu chiamale se vuoi
emozioni
Uscir nella brughiera di mattina dove non si vede un passo
per ritrovar se stesso.
Parlar del più e del meno con un pescatore per ore ed ore
e non sentir che dentro qualcosa muore...
E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa.
E prendere a pugni un uomo solo perché è stato un po' scortesesa
pendo che quel che brucia non son le offese.
E chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che è dentro me
ma nella mente tua non c'è
capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni.

di Battisti/Mogol

9.11.07

Elizabeth - The Golden Age

Inaspettatamente mercoledì sono andata al cinema a vedere questo film. La sovrana inglese vive una golden age minacciata dalla cospirazione e dal fondamentalismo di Filippo di Spagna. Nel tramezzo di questa guerra incombente si inserisce un pirata rubacuori di ritorno dal Nuovo Mondo. A parte la storia d'amore inserita nel film che non sta nè in cielo nè in terra, troppo inverosimile, troppo da film americani tutto il resto è molto bello, dalla musica, ai registi, alle scenografie, ai dialoghi. Folgorante Cate Blanchet ancora una volta nei panni della regina, bravissima Samantha Morton che impersona Maria Stuarda. Molto belli gli squarci sulla corte spagnola. Emozionante la sequenza finale, da quando Elizabeth guarda di notte, in vestaglia da notte, dalla costa, con il mare in tempesta le navi inglesi che affondano quelle spagnole, a quando tutti girano le spalle al re di Spagna Filippo II, sia sua figlia, sia il clero, a quando ancora Elizabeth va a trovare la sua dama di compagnia, stupende le parole che recita. Questo film oltre a un po' di Storia, ci mostra anche e ci fa riflettere su come gli uomini negli anni, in fondo, non siano cambiati (corsi e ricorsi storici), ci fa vedere una regina che rispetta prima di tutto il suo popolo, che cerca il meglio per la serenità, stabilità, libertà del suo popolo, è così che dovrebbe comportarsi chi detiene il potere politico, ci mostra Elizabeth sposa del popolo inglese. Da vedere.

6.11.07

Enzo Biagi

Oggi 6 novembre 2007 è morto Enzo Biagi, nato nel lontano 9 agosto 1920 a Lizzano in Belvedere. Quando sento il nome di Biagi lo collego direttamente a "Il fatto" ossia la striscia serale che andava in onda dopo il TG1. Ora quello che mi ricordo è che guardavo quel "programma" con interesse, guardavo quell'omino che senza scomporsi, senza urlare, strepitare riusciva a farsi ascoltare, riusciva a catturare la mia attenzione, riusciva a farmi riflettere, per me, che mi affacciavo al mondo dei grandi/adulti, era una finestra su questo nuovo mondo. Non posso dire niente di più, non posso dire "mi manca", non sarebbe vero, in fondo non lo conoscevo a fondo; conoscevo solo un piccolo aspetto di questo personaggio, legato a quella trasmissione che seguivo e per quello che io ho visto non posso che stimare e perchè no prendere ad esempio questo uomo che se ne è andato.



1.11.07

Voce del verbo amore

Film visto ieri sera tardi. Film che scorre molto bene. Trama non molto complicata, ma il film secondo me fotografa molto bene alcuni comportamenti e tendenze del mondo, anzi dell'Italia di oggi. La storia: lui, Ugo, lei, Francesca, sposati ormai da 10 anni, con 2 figli a carico, decidono che il loro matrimonio è arrivato al capolinea e decidono di separarsi. Il film prosegue con il racconto del quotidiano dei due personaggi dopo la separazione, delle difficoltà legate al lavoro, legati ai figlio, tutto questo finchè un giorno Ugo capisce la differenza tra amare e voler bene......
Questo film è uno spaccato della vita reale, forse a volte esagera un po', forse alcune cose sono portati agli estremi.

Il libro dell'anno

Il mio libro 2012 è "Narciso e Boccadoro".......