28.4.09

Castelli di rabbia di A. Baricco

Finalmente l'ho finito!!! Finalmente non perchè sia stato brutto, anzi l'ho trovato un buon libro, ma perchè per leggere 'ste 200 pagine mi ci è voluto un infinità di tempo.
Il libro è ben scritto, l'ultimo capitolo una rivelazione, una volta letto dovresti rileggerlo di nuovo perchè questo famoso ultimo capitolo dà senso a tutto il libro ovvero ti fa vedere lo scritto sotto un'altra luce, ti fornisce un'altra chiave di lettura.
Oramai ho capito che Baricco ha un suo modo poetico di scrivere e non mi dispiace per niente. Certo in alcuni punti si dilunga un po' troppo, diviene un po' troppo filosofico, ci si perde un po' e ti vien voglia di avvalersi di una delle regole del lettore ovvero quella di saltare le pagine, ma non l'ho fatto, perchè secondo me un libro, nel bene o nel male se lo inizia va letto tutto altrimenti meglio abbandonarlo piuttosto che saltare pagine.
Difficile fare un riassunto della storia, fondamentalmente
Castelli di Rabbia parla di
Quinnipack e dei suoi "abitanti",
parla di Jun, così bella,
e del sig. Rail che ha negli occhi l'infinito,
parla di una ragazzino e della sua giacca,
parla di un musicista che più che essere un musicista è un artista e forse un ex galeotto,
parla di una vedova "immaginaria", un personaggio così bello questa vedova Abbeg, il capitolo in cui lei parla in prima persona è tra i più belli!
La verità è che ognuno di noi ha una propria Quinnipack, la verità è che ognuno di noi scappa da qualcosa, la verià è che ognuno di noi almeno una volta nella vita vorrebbe fuggire dalla realtà per rifugiarsi a Quinnipack!

Il libro dell'anno

Il mio libro 2012 è "Narciso e Boccadoro".......