3.7.08

Le avventure di Oliver Twist

Mi stavo emozionando già solo scrivendo il titolo. Ebbene si, ho terminato queste 520 pagine, penso sia il libro più grande, in termini di pagine, che abbia letto finora. Iniziato di leggere 1 o 2 anni fa ero ferma a pagina 320, me ne mancavano esattamente 200, mi sono fatta coraggio e l'ho finito. E' scritto molto bene, non è questo il motivo per cui ho impiegato così tanto tempo a finirlo, è anche un libro molto interessante, una trama bellissima, però è enorme e arrivata a metà mi sono detta "ma quando finisce?", mi aveva un po' stancata. Riprendendolo tra le mani quello che mi ha ancora più stupito è il modo di scrivere di questo autore, ha un qualcosa che mi piace veramente. E poi Londra.....ah la Londra del 1800 ha un suo fascino su di me.

Il libro narra la storia di Oliver, un piccolo orfano, della sua vita in orfanotrofio, dei soprusi lì subiti e presso il sig. Sowerberry, suo primo "datore di lavoro", della sua fuga a Londra. Segue la lunga avventura di Oliver a Londra, tra malfattori, che cercheranno di portare l'ingenuo e dolce bambino sulla cattiva strada e tra vecchi amici, condotti dalla provvidenza a riportarlo sulla retta via per donargli un'esistenza dignitosa e piena di affetti. Un libro avventuroso, pieno di intrighi, misteri, che offre un quadro dettagliato e completo della Londra di quel periodo, non solo riguardo le classi più agiate ma anche attraverso una attenta descrizione e narrazione degli ambienti più poveri ed insani della città. Tanti i personaggi che intervengono, alcuni veramente bellissimi come Fagin, come si può dimenticare il vecchio ebreo capo della banda di furfanti nella quale tentano di fare entrare Oliver, oppure Nancy, che è il mio personaggio preferito, questa ragazza di malaffare che alla fine rischia e dà la vita per salvare un'innocente dimostrando che nonostante si possano subire tante angherie e soprusi ciò che di buono c'è nel nostro cuore lì rimane, oppure Monks, personaggio enigmatico, forse un po' terrificante, sicuramente lugubre che mi ha subito colpita.

Erano anni che desideravo leggere questo libro ed averlo letto è per me un grande traguardo. E' un bel libro, anche se lungo, consigliarlo o meno non saprei, è molto lungo quindi se non si ha pazienza meglio lasciar perdere, però il libro offre personaggi indimenticabili, spunti di riflessione, temi direi profondi e una Londra, a mio avviso, fantastica.

Da tale libro sono stati tratti diversi film, da ultimo il film diretto da Roman Polanski. Bello come film, soprattuto Fagin: beh è il Fagin che mi sono sempre immaginata! Peccato che per esigenze di tempo/copione sia stato escluso il personaggio di Monks che secondo me è molto interessante.

Il libro dell'anno

Il mio libro 2012 è "Narciso e Boccadoro".......