4.2.08

Undici minuti

L'altra sera ho finito di leggere Undici minuti il libro che Laura mi ha regalato per natale, il primo libro di Coelho che leggo. All'inizio la lettura è stata dura, pensavo di non riuscire a finirlo, ma ce l'ho fatta e mi è piaciuto molto. Ho pianto tantissimo leggendo questo libro, soprattutto all'inzio (ecco uno dei motivi per cui non pensavo di riuscirlo a finire, non mi sentivo pronta per un libro che mi facesse piangere) e nella parte finale, ho praticamente impiegato 10 minuti per leggere le ultime 2 pagine non riuscivo a smettere di piangere. L'altro motivo per cui all'inizio l'avevo catalogato come libro-difficile-da-leggere era che rivedevo nella protagonista della caratteristiche, a livello caratteriale, che mi appartenevano e che non amo particolarmente in me.

La storia: racconta la storia di Maria, una giovane ragazza brasiliana che si trasferisce da Rio de Janeiro in Europa, a Ginevra. Qui comincia a esercitare la prostituzione e, dagli incontri con i suoi clienti, sviluppa la sua particolare conoscenza del mondo. Sarà proprio uno di questi uomini, il pittore Ralf Hart, ad aprirle le porte di una nuova consapevolezza. (la trama l'ho copiata in parte da uno dei forum che frequento, non è farina del mio sacco)

Ora, nonostante il libro mi sia piaciuto non penso leggerò ancora qualcosa di Coelho, mi ha dato l'idea di un autore che si vuole mettere in cattedra, che con i suoi libri intende prima di tutto insegnare e non disegnare, perchè per me un autore deve disegnare una storia, dei personaggi in modo che ognuno possa poi trarre qualcosa di personale dal quel disegno, senza la pretesa di insegnare. L'autore nel libro parla di questa donna, e cerca di descrivere la sua anima, il suo corpo, il rapporto che questa ha con gli uomini. Ora leggendo si vede che certe cose sono scritte da un uomo: per quanto l'autore si sforzi di voler descrivere l'universo femminile con le sue sensazioni più intime non ci riesce pienamente ed in un paio di tratti mi sono detta "ma che razza di sensazioni descrive?".
Si legge bene come autore, ho avuto difficoltà solo in alcuni punti che ho dovuto rileggere. Il linguaggio del libro è esplicito, molto reale direi e questo è un bene.
Comunque un libro che consiglio di leggere, è stato un bel regalo di natale, devo proprio ringraziare Laura per avermelo regalato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Condivido ler tue parole
Non me ne vogliano gli amanti di Coehlo ma mi ricorda Osho, gran furbone.... A mio parere eh....

Baci baci :)

Il libro dell'anno

Il mio libro 2012 è "Narciso e Boccadoro".......