Andare a Quinnipak, dormire a Quinnipak, fuggire a Quinnipak. Ogni tanto
gli chiedevo "Dove sei stato, che tutti ti cercavano?". E lui diceva
"Ho fatto un salto a Quinnipak". E' una specie di gioco. Serve quando
hai lo schifo addosso, che proprio non c'è verso di togliertelo. Allora
ti rannicchi da qualche parte, chiudi gli occhi, e inizi ad inventarti
delle storie. Quel che ti viene. Ma lo devi fare bene. Con tutti i
particolari. E quello che la gente dice, e i colori, e i suoni. Tutto. E
lo schifo a poco a poco se ne va. Poi torna, è ovvio, ma intanto, per
un po', l'hai fregato.
(castelli di rabbia di A. Baricco)
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