2.9.08

L'eleganza del riccio

Ieri sera ho finito di leggere "l'eleganza del riccio" di B. Muriel.
Preso in biblioteca, per fortuna.
Nonostante alcuni buoni spunti di riflessione, pianti ed altro sono contenta di non averlo acquistato. Nonostante tutto non l'ho sentito mio.

Ho trovato il libro noioso fino alla metà, ho fatto veramente fatica a raggiungere pagina 159, soprattutto nelle parti in cui era Reneè a raccontare. Ho decisamente preferito le parte tratte dal diario di Paloma, forse la sentivo più vicina (?). Sta di fatto che passata la prima metà il libro mi è apparso in alcuni punti proprio piacevole, per poi ricadere verso la fine in un po' di noia: troppi ragionamenti, troppo filosofeggiare. Tutto ciò non fa per me.



A caldo avrei detto "no il libro non mi è piaciuto".
A freddo penso sia stato un libro di passaggio. Beh direte voi "tutti i libri sono di passaggio".
Non è così, almeno per me.
Ci sono libri che ti restano dentro, che entrano a far parte di te. E' strano da spiegare, cosa significa per me libro-di-passaggio, è come se mi avesse lasciato qualcosa di buono e poi se ne fosse andato, quindi non lo giudico, in fondo, in maniera così negativa e soprattutto non posso dire categoricamente "non mi è piaciuto". Sicuramente non l'ho adorato, ho apprezzato alcuni tratti, alcuni capitoli, ma non mi è particolarmente piaciuto.



Ciò dipende però esclusivamente dal mio personale gusto in tema di lettura: non dico sia un cattivo libro, leggendo qua e là ho notato parecchie recensioni positive, quindi è solo una questione di gusti.


Per la trama......ecco il link

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